Giorgio Gaber..."Diretto, umile e ironico"
Oggi vi posto una bellissima intervista che ho avuto il piacere di fare ad un'amica di chat, Francesca Maria Miraglia. L'argomento è un cantautore di cui ho già recensito un album, ovvero Giorgio Gaber. Tengo profondamente a questo artista che ho approfondito solamente di recente, quindi mi andava di dedicargli un post attraverso le parole di una che, invece, lo conosce da molto più tempo di me. Buona lettura!
Quando e come hai "conosciuto" Giorgio Gaber?
Giorgio Gaber l'ho conosciuto alla tenera età di sette anni, in una trasmissione televisiva della Rai (Rai Uno, precisamente) in cui Gaber si dilettava a cantare "Ho visto un Re" con Dario Fo, Enzo Jannacci, Adriano Celentano e Antonio Albanese. Ero una bambina curiosa e giustamente volli saperne di più. Apprezzavo il suo modo di suonare e di cantare e ho potuto approfondire "la sua musica" un paio di anni fa (grazie al libro di Guido Harari), perché credo che per comprendere Gaber bisogna avere una certa preparazione culturale.
Qual è la sua prima canzone che hai ascoltato?
La prima canzone è stata "Destra-Sinistra" e nonostante mi piacesse molto il ritmo, da piccola non comprendevo le sue parole... Solo essendo un pochino più grande, ho iniziato a comprendere ed addentrarmi in meccanismi molto intricati e sicuramente appassionanti, in quanto le canzoni di Gaber in genere, hanno un "lato" ironico molto sottile e un lato "serio" , in cui vuole far comprendere alle persone il significato incisivo delle sue canzoni.
Qual è la canzone che come musica e ritmo preferisci?
Preferisco "Goganga", è una canzone che trasmette gioia e divertimento! Solo a dire il titolo della canzone, si ride! E'assurdo ma al tempo stesso, geniale. Quando esordì nel "Canzonissima" del 1968, il pubblico era sicuramente sorpreso e divertito da questa canzone, strana però bella!
Qual è, invece, la canzone che a tuo parere ha il testo migliore?
Questa domanda è molto difficile, in quanto Gaber in ogni canzone mette sempre un qualcosa di autobiografico... però se dovessi scegliere, "Qualcuno era comunista". Forse sarò scontata, ma è una canzone che ha un bell'impatto diretto, in cui fa una carellata di grandissimi personaggi politici che hanno costellato "nel bene", sempre nel mio modo di vedere, la politica italiana e dall'altro lato mostra i personaggi cosiddetti "cattivi" che hanno inquinato quest'ultima. E' un testo completo.
Le canzoni di Gaber sono spesso ricche di ironia e risultano simpatiche e molto divertenti. Qual è quella che ha il testo più divertente secondo te?
Il testo piu' divertente, "Il tic"! In quella canzone usa una gestualità mostruosa, secondo me, alla pari di Charlie Chaplin. Era consapevole di questa sua qualità e nelle sue canzoni, l'adoperava sempre. Ha voluto sicuramente denunciare la condizione dei lavoratori in fabbrica, costretti a rinunciare alla propria natura creativa per occuparsi di un lavoro meccanico.. Come direbbe il buon vecchio Karl Marx: l'uomo è alienato rispetto a se stesso!
Qual è la sua canzone che preferisci in assoluto?
Preferisco "Quando sarò capace di amare"... E' una canzone struggente, ricca di "pathos", in cui sono contenute delle verità assolute almeno per me.. L'amore è un sentimento bellissimo, ma bisogna esserne coscienti.. al giorno di oggi i sentimenti non contano più e vengono "sottovalutati" al massimo. Per riassumere ciò che penso, riporto una strofa che mi ha colpito moltissimo:
Inizio con "Io non mi sento italiano":
l'importanza della democrazia, in quanto per la prima volta, poterono votare tutti, persino le donne. Si risente, sempre nella strofa, il "non essere nazionalisti" in quanto, la nostra nazione è unita soltanto in occasioni futili (esempio classico, il mondiale di calcio, tanto per dirne uno).
Un altro passo che vorrei riportare è "La libertà":
La carriera di Gaber sostanzialmente si divide in due periodi: quello spensierato delle canzoni più leggere che riflettono il boom economico italiano degli anni '60 e poi il periodo del teatro canzone, caratterizzato da una maggiore profondità, in cui il Signor G cerca di mostrare la sua visione del mondo e di insegnare qualcosa, senza presunzione. Quale fra questi due periodi preferisci? E se non riesci a scegliere spiegami il motivo.
Non riesco a scegliere il periodo e ti spiego la motivazione. La carriera di un artista, in generale, bisogna apprezzarla nella sua integrità. Nel comprendere al meglio la personalità dell'artista, bisognerebbe analizzare tutta la carriera, non dividendola in periodi, come si è soliti fare, ma mostrando i punti salienti e i periodi cosiddetti "bui" e le motivazioni che hanno portato l'artista a determinare delle scelte.
Giorgio Gaber ha avuto anche una parentesi da attore. Hai mai visto un film in cui recitava?
Film in cui recitava no, però ho visto i suoi "teatro-canzone", in cui Gaber compiva monologhi molto impegnati e in maniera disinvolta. Anche se veniva criticato fortemente, non ha mai smesso di esprimere le sue idee e ciò lo apprezzo moltissimo.
Durante un'intervista al programma "Emozioni" l'amico e coautore Sandro Luporini ha detto di Gaber che non cantava le note, ma le parole. Sei d'accordo con questa definizione? Cosa pensi del talento recitativo di Gaber?
Gaber, per me, ha sempre cantato sia note sia parole... Non ha una grandissima estensione vocale, ok, su questo non ci piove ma è intonato e ha una voce forte che va dritta al cuore degli ascoltatori. L'artista, nella fattispecie di Gaber, ha sempre trasmesso qualcosa, qualunque cosa facesse. Gaber attore, analizzando il suo "teatro-canzone", penso che sia molto diretto, non fa giri di parole e ha messo sempre in evidenza i problemi che affliggono la nostra nazione, alcuni (per non dire tutti) sono attualissimi.
Lucio Battisti disse di Gaber:"Ma che c'entra Gaber con me? Io sono un rullo compressore, lui è un triciclo". Cosa pensi di questa sua critica?
Per definire Gaber un triciclo ce ne vuole e non condivido per niente la critica di Battisti, tutto rispetto parlando.
Battisti, tecnicamente parlando, aveva estensione e potenza vocale, Gaber invece punta sulle emozioni e vuole analizzare le idee della gente e scriverle attraverso la musica. Ed è molto piu' difficile questa operazione.
Gaber è ritenuto da tutti un artista completo. Recitava, cantava, scriveva, insomma sapeva fare proprio di tutto. Ma secondo te, qual è la migliore qualità di questo artista? Il suo "cavallo di battaglia"?
La qualità di Gaber è sicuramente il suo modo di essere "diretto-indiretto", nel senso che fa in modo di essere compreso mentre altre volte deve essere proprio l'ascoltatore ad interpretare i suoi testi. Il suo cavallo di battaglia? Mmm, penso "Barbera e Champagne"!
Descrivimi Giorgio Gaber in sole tre parole.
Diretto, umile e ironico.
Grazie di avermi concesso l'intervista!
Interview by Silvia Argento ©
Quando e come hai "conosciuto" Giorgio Gaber?
Giorgio Gaber l'ho conosciuto alla tenera età di sette anni, in una trasmissione televisiva della Rai (Rai Uno, precisamente) in cui Gaber si dilettava a cantare "Ho visto un Re" con Dario Fo, Enzo Jannacci, Adriano Celentano e Antonio Albanese. Ero una bambina curiosa e giustamente volli saperne di più. Apprezzavo il suo modo di suonare e di cantare e ho potuto approfondire "la sua musica" un paio di anni fa (grazie al libro di Guido Harari), perché credo che per comprendere Gaber bisogna avere una certa preparazione culturale.
Qual è la sua prima canzone che hai ascoltato?
La prima canzone è stata "Destra-Sinistra" e nonostante mi piacesse molto il ritmo, da piccola non comprendevo le sue parole... Solo essendo un pochino più grande, ho iniziato a comprendere ed addentrarmi in meccanismi molto intricati e sicuramente appassionanti, in quanto le canzoni di Gaber in genere, hanno un "lato" ironico molto sottile e un lato "serio" , in cui vuole far comprendere alle persone il significato incisivo delle sue canzoni.
Qual è la canzone che come musica e ritmo preferisci?
Preferisco "Goganga", è una canzone che trasmette gioia e divertimento! Solo a dire il titolo della canzone, si ride! E'assurdo ma al tempo stesso, geniale. Quando esordì nel "Canzonissima" del 1968, il pubblico era sicuramente sorpreso e divertito da questa canzone, strana però bella!
Qual è, invece, la canzone che a tuo parere ha il testo migliore?
Questa domanda è molto difficile, in quanto Gaber in ogni canzone mette sempre un qualcosa di autobiografico... però se dovessi scegliere, "Qualcuno era comunista". Forse sarò scontata, ma è una canzone che ha un bell'impatto diretto, in cui fa una carellata di grandissimi personaggi politici che hanno costellato "nel bene", sempre nel mio modo di vedere, la politica italiana e dall'altro lato mostra i personaggi cosiddetti "cattivi" che hanno inquinato quest'ultima. E' un testo completo.
Le canzoni di Gaber sono spesso ricche di ironia e risultano simpatiche e molto divertenti. Qual è quella che ha il testo più divertente secondo te?
Il testo piu' divertente, "Il tic"! In quella canzone usa una gestualità mostruosa, secondo me, alla pari di Charlie Chaplin. Era consapevole di questa sua qualità e nelle sue canzoni, l'adoperava sempre. Ha voluto sicuramente denunciare la condizione dei lavoratori in fabbrica, costretti a rinunciare alla propria natura creativa per occuparsi di un lavoro meccanico.. Come direbbe il buon vecchio Karl Marx: l'uomo è alienato rispetto a se stesso!
Qual è la sua canzone che preferisci in assoluto?
Preferisco "Quando sarò capace di amare"... E' una canzone struggente, ricca di "pathos", in cui sono contenute delle verità assolute almeno per me.. L'amore è un sentimento bellissimo, ma bisogna esserne coscienti.. al giorno di oggi i sentimenti non contano più e vengono "sottovalutati" al massimo. Per riassumere ciò che penso, riporto una strofa che mi ha colpito moltissimo:
Quando sarò capace d'amareI testi delle canzoni di Gaber sono pieni di profondità, ironia e anche di poesia. Quali sono i passi delle canzoni che più ti piacciono? Trascrivimene qualcuno e spiegami come mai l'hai scelto.
mi piacerebbe un amore
che non avesse alcun appuntamento
col dovere
un amore senza sensi di colpa
senza alcun rimorso
egoista e naturale come un fiume
che fa il suo corso.
Inizio con "Io non mi sento italiano":
Mi scusi PresidenteInizio con questa canzone, in quanto Gaber fa una carellata di "difetti" della nostra patria. Denuncia chiaramente la "corruzione" della classe politica italiana, dei periodi bui che ha vissuto la nostra nazione (in tal strofa che ho riportato, il fascismo), e dall'altro canto, Gaber cita Garibaldi, in quanto ha donato i terrotori conquistati in Italia al re Vittorio Emanuele II. Sicuramente in tal strofa parla anche della nascita della Repubblica Italiana e sicuramente viene sottolineata
se arrivo all'impudenza
di dire che non sento
alcuna appartenenza.
E tranne Garibaldi
e altri eroi gloriosi
non vedo alcun motivo
per essere orgogliosi.
Mi scusi Presidente
ma ho in mente il fanatismo
delle camicie nere
al tempo del fascismo.
Da cui un bel giorno nacque
questa democrazia
che a farle i complimenti
ci vuole fantasia.
l'importanza della democrazia, in quanto per la prima volta, poterono votare tutti, persino le donne. Si risente, sempre nella strofa, il "non essere nazionalisti" in quanto, la nostra nazione è unita soltanto in occasioni futili (esempio classico, il mondiale di calcio, tanto per dirne uno).
Un altro passo che vorrei riportare è "La libertà":
Vorrei essere libero, libero come un uomo.In questa canzone Gaber vince la "non oppressione", infatti nell'introduzione di questa canzone Gaber disse : "L'uomo è finalmente libero". E' un bellissimo messaggio che dovrebbe essere trasmesso ancor di piu'in questa società e alle future generazioni in quanto questo valore sta diventando un vero e proprio "optional". In parole povere, Gaber vuole trasmettere un grandissimo insegnamento: "La cultura rende liberi".
Come l’uomo più evoluto che si innalza con la propria intelligenza
e che sfida la natura con la forza incontrastata della scienza,
con addosso l’entusiasmo di spaziare senza limiti nel cosmo
e convinto che la forza del pensiero sia la sola libertà.
La carriera di Gaber sostanzialmente si divide in due periodi: quello spensierato delle canzoni più leggere che riflettono il boom economico italiano degli anni '60 e poi il periodo del teatro canzone, caratterizzato da una maggiore profondità, in cui il Signor G cerca di mostrare la sua visione del mondo e di insegnare qualcosa, senza presunzione. Quale fra questi due periodi preferisci? E se non riesci a scegliere spiegami il motivo.
Non riesco a scegliere il periodo e ti spiego la motivazione. La carriera di un artista, in generale, bisogna apprezzarla nella sua integrità. Nel comprendere al meglio la personalità dell'artista, bisognerebbe analizzare tutta la carriera, non dividendola in periodi, come si è soliti fare, ma mostrando i punti salienti e i periodi cosiddetti "bui" e le motivazioni che hanno portato l'artista a determinare delle scelte.
Giorgio Gaber ha avuto anche una parentesi da attore. Hai mai visto un film in cui recitava?
Film in cui recitava no, però ho visto i suoi "teatro-canzone", in cui Gaber compiva monologhi molto impegnati e in maniera disinvolta. Anche se veniva criticato fortemente, non ha mai smesso di esprimere le sue idee e ciò lo apprezzo moltissimo.
Durante un'intervista al programma "Emozioni" l'amico e coautore Sandro Luporini ha detto di Gaber che non cantava le note, ma le parole. Sei d'accordo con questa definizione? Cosa pensi del talento recitativo di Gaber?
Gaber, per me, ha sempre cantato sia note sia parole... Non ha una grandissima estensione vocale, ok, su questo non ci piove ma è intonato e ha una voce forte che va dritta al cuore degli ascoltatori. L'artista, nella fattispecie di Gaber, ha sempre trasmesso qualcosa, qualunque cosa facesse. Gaber attore, analizzando il suo "teatro-canzone", penso che sia molto diretto, non fa giri di parole e ha messo sempre in evidenza i problemi che affliggono la nostra nazione, alcuni (per non dire tutti) sono attualissimi.
Lucio Battisti disse di Gaber:"Ma che c'entra Gaber con me? Io sono un rullo compressore, lui è un triciclo". Cosa pensi di questa sua critica?
Per definire Gaber un triciclo ce ne vuole e non condivido per niente la critica di Battisti, tutto rispetto parlando.
Battisti, tecnicamente parlando, aveva estensione e potenza vocale, Gaber invece punta sulle emozioni e vuole analizzare le idee della gente e scriverle attraverso la musica. Ed è molto piu' difficile questa operazione.
Gaber è ritenuto da tutti un artista completo. Recitava, cantava, scriveva, insomma sapeva fare proprio di tutto. Ma secondo te, qual è la migliore qualità di questo artista? Il suo "cavallo di battaglia"?
La qualità di Gaber è sicuramente il suo modo di essere "diretto-indiretto", nel senso che fa in modo di essere compreso mentre altre volte deve essere proprio l'ascoltatore ad interpretare i suoi testi. Il suo cavallo di battaglia? Mmm, penso "Barbera e Champagne"!
Descrivimi Giorgio Gaber in sole tre parole.
Diretto, umile e ironico.
Grazie di avermi concesso l'intervista!
Interview by Silvia Argento ©
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