La casa stregata/L'orrore a Red Hook by Howard Phillips Lovecraft
Ancora una volta mi cimento nella recensione di un racconto, o meglio, stavolta di due racconti, che ho letto in un unico libro, sto parlando de La casa stregata e L'orrore a Red Hook di Howard Phillips Lovecraft.
Come sono solita fare, prima di iniziare La casa stregata ho chiesto delle informazioni sull'autore, anche cercando di capire se lo stile mi sarebbe piaciuto o meno. A tutte le persone a cui chiesi qualcosa, ho sentito dire la medesima cosa: "è un bel racconto, però il problema principale è che è solo descrittivo, non ci sono dialoghi, quindi se non ti piace questa impostazione non so se amerai il racconto". Devo dire che a primo impatto questa mancanza di dialoghi e il fatto che ci fossero due personaggi mi ha un po' infastidito, in seguito, però, ho davvero apprezzato il racconto. Innanzitutto la storia nella sua semplicità risulta comunque interessante, grazie alla minuziosità con cui viene descritta la casa e la zona in cui si trova. L'autore, infatti, non tralascia alcun dettaglio per rendere il più realistico possibile ciò che sta narrando, cosa che soprattutto nel genere horror è molto importante. Tuttavia, la narrazione di Lovecraft non risulta affatto noiosa, anzi, ha attirato la mia attenzione subito e non l'ha mai persa. Mi ha incuriosito ed affascinato, anche perché tutto sommato non si tratta affatto di un racconto del terrore, o meglio, lo è perché viene descritta, anche stavolta con grande minuziosità, la creatura mostruosa che abita la casa e si parla anche di vampiri, di varie malattie, di conseguenza lo stile è sicuramente horror; tuttavia l'autore non sfocia mai in un'esagerazione quasi fastidiosa per chi non ama molto queste cose di ciò che abita la casa, anzi, mantiene una certa eleganza nel narrare, contrappone scienza a superstizione creando quello che non è sicuramente un semplice racconto che serve a spaventare, ma un'inquietante vicenda interessante e perfettamente resa. Mi ha preso moltissimo e mi è piaciuto non poco, sia per il linguaggio che mi ha colpito moltissimo sia per la struttura; infatti vi è una grande suspence che si viene a creare con i tempi: l'autore parla dell'esperienza del protagonista (che narra in prima persona) dapprima accennandola soltanto anticipando qualcosa e passando poi da un argomento all'altro attirando ancora di più il lettore. Non ho gradito molto la brevità del racconto ed anche il poco sviluppo dei vari personaggi, tuttavia lo scopo di Lovecraft era sicuramente un altro: descrivere la casa e concentrarsi soprattutto su di essa. ★★★☆☆
Per quanto riguarda L'orrore a Red Hook, quando l'ho iniziato ho subito pensato fosse peggiore rispetto al racconto precedente, invece è di gran lunga superiore. Mi è piaciuto molto perché è sicuramente più inquietante de La casa stregata, prende anch'esso moltissimo il lettore ed è una storia molto interessante. L'idea di un villaggio in cui accadono strani fenomeni è ormai vista e rivista, ma Lovecraft l'ha resa davvero bene. Tutto ruota attorno a questo Malone ed a dei casi strani, dapprima molto narrativo e poco horror, il racconto verso la fine esplode, l'autore descrive tanti orrori. La cosa che mi è piaciuta di più è stato senza dubbio l'attingere da parte di Lovecraft a formule e teoria della stregoneria, a miti come quello di Lilith che mi hanno sempre affascinato (nonostante io non ci creda per niente, ma a livello di letteratura li trovo molto piacevoli da riscontrare). Perciò questo racconto merita mezza stella in più rispetto al precedente, 3.5/5. ★★★☆☆
Nel complesso posso dire che Lovecraft, per quel poco che ho letto (cioè solo questi due racconti) è un bravissimo autore, che riterrei superiore anche a Poe, del resto è stato l'unico in grado di eguagliarlo, almeno così dice la prefazione del mio libro.
La casa stregata/L'orrore a Red Hook by Howard Phillips Lovecraft, reviewed by Silvia Argento ©
Come sono solita fare, prima di iniziare La casa stregata ho chiesto delle informazioni sull'autore, anche cercando di capire se lo stile mi sarebbe piaciuto o meno. A tutte le persone a cui chiesi qualcosa, ho sentito dire la medesima cosa: "è un bel racconto, però il problema principale è che è solo descrittivo, non ci sono dialoghi, quindi se non ti piace questa impostazione non so se amerai il racconto". Devo dire che a primo impatto questa mancanza di dialoghi e il fatto che ci fossero due personaggi mi ha un po' infastidito, in seguito, però, ho davvero apprezzato il racconto. Innanzitutto la storia nella sua semplicità risulta comunque interessante, grazie alla minuziosità con cui viene descritta la casa e la zona in cui si trova. L'autore, infatti, non tralascia alcun dettaglio per rendere il più realistico possibile ciò che sta narrando, cosa che soprattutto nel genere horror è molto importante. Tuttavia, la narrazione di Lovecraft non risulta affatto noiosa, anzi, ha attirato la mia attenzione subito e non l'ha mai persa. Mi ha incuriosito ed affascinato, anche perché tutto sommato non si tratta affatto di un racconto del terrore, o meglio, lo è perché viene descritta, anche stavolta con grande minuziosità, la creatura mostruosa che abita la casa e si parla anche di vampiri, di varie malattie, di conseguenza lo stile è sicuramente horror; tuttavia l'autore non sfocia mai in un'esagerazione quasi fastidiosa per chi non ama molto queste cose di ciò che abita la casa, anzi, mantiene una certa eleganza nel narrare, contrappone scienza a superstizione creando quello che non è sicuramente un semplice racconto che serve a spaventare, ma un'inquietante vicenda interessante e perfettamente resa. Mi ha preso moltissimo e mi è piaciuto non poco, sia per il linguaggio che mi ha colpito moltissimo sia per la struttura; infatti vi è una grande suspence che si viene a creare con i tempi: l'autore parla dell'esperienza del protagonista (che narra in prima persona) dapprima accennandola soltanto anticipando qualcosa e passando poi da un argomento all'altro attirando ancora di più il lettore. Non ho gradito molto la brevità del racconto ed anche il poco sviluppo dei vari personaggi, tuttavia lo scopo di Lovecraft era sicuramente un altro: descrivere la casa e concentrarsi soprattutto su di essa. ★★★☆☆
Per quanto riguarda L'orrore a Red Hook, quando l'ho iniziato ho subito pensato fosse peggiore rispetto al racconto precedente, invece è di gran lunga superiore. Mi è piaciuto molto perché è sicuramente più inquietante de La casa stregata, prende anch'esso moltissimo il lettore ed è una storia molto interessante. L'idea di un villaggio in cui accadono strani fenomeni è ormai vista e rivista, ma Lovecraft l'ha resa davvero bene. Tutto ruota attorno a questo Malone ed a dei casi strani, dapprima molto narrativo e poco horror, il racconto verso la fine esplode, l'autore descrive tanti orrori. La cosa che mi è piaciuta di più è stato senza dubbio l'attingere da parte di Lovecraft a formule e teoria della stregoneria, a miti come quello di Lilith che mi hanno sempre affascinato (nonostante io non ci creda per niente, ma a livello di letteratura li trovo molto piacevoli da riscontrare). Perciò questo racconto merita mezza stella in più rispetto al precedente, 3.5/5. ★★★☆☆
Nel complesso posso dire che Lovecraft, per quel poco che ho letto (cioè solo questi due racconti) è un bravissimo autore, che riterrei superiore anche a Poe, del resto è stato l'unico in grado di eguagliarlo, almeno così dice la prefazione del mio libro.
La casa stregata/L'orrore a Red Hook by Howard Phillips Lovecraft, reviewed by Silvia Argento ©
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