Good Morning, Vietnam

Ho avuto il piacere di guardare questo film con una mia cara amica più di due settimane fa e devo dire che mi ha subito ispirato per una recensione.
Tratto da una storia vera (si ispira infatti alla permanenza a Saigon dell’avvocato e speaker Adrian Cronauer) , racconta la storia appunto di Cronauer, disc jokey a Saigon durante la guerra in Vietnam che affronterà le difficoltà della censura nel suo programma radiofonico tutt’altro che tradizionale. I suoi superiori, infatti, gli mettono sempre i bastoni fra le ruote perché vogliono che segua determinate regole, ma l’obiettivo dello speaker è di risollevare gli animi (da qui il suo vivo e squillante “Gooodmorning Vietnam!”) ed allo stesso tempo dire la verità. La situazione per lui peggiora quando scoppia una bomba in un bar e gli viene vietato di dare la notizia nel programma radio, cosa che egli ovviamente non rispetta. Nel frattempo, si è innamorato di una giovane vietnamita ed ha fatto amicizia con suo fratello, che diventa poi addirittura il suo migliore amico.
Durante tutto il film ho sempre apprezzato la capacità di narrare una storia così drammatica, in maniera così leggera, ma non superficiale. Vi è un approccio un po’ “alla Benigni” se vogliamo, infatti le atrocità della guerra vengono messe in risalto eccome (dallo scoppio della bomba in poi in particolare) tuttavia il personaggio principale riesce con il suo entusiasmo a sdrammatizzare, senza mai farla perdere di valore, la guerra. Però anche lui è umano e decide di ritirarsi vedendosi ancora una volta censurato e sconvolto da tutto ciò che gli succede. Tuttavia cambia subito idea, in una delle scene per me più belle di tutto il cinema: inizia a parlare con dei soldati che stanno per andare a combattere e che sono suoi ammiratori. Ognuno dei ragazzi parla di sé, dice “da dove chiama” come fosse ospite della radio, ammetto che in quella scena trattenere le lacrime era veramente difficile, soprattutto per l’interpretazione di Robin Williams. Il fatto che ad un certo punto Cronauer si arrenda mi è piaciuto molto perché ha aggiunto realismo alla vicenda. Infatti ero un po’ perplessa per questa sua tranquillità di fronte ai fastidiosi interventi della censura ed in particolare di uno dei personaggi, così stupido e ridicolo (ma che aggiunge delle risate in quel frangente difficile, un approccio che come ho detto apprezzo molto), inoltre ha permesso appunto al film di regalarci quella bellissima scena, la mia preferita come ho già detto. Un’altra cosa estremamente bella, è il fatto che ad un certo punto Cronauer si metta ad insegnare l’inglese a dei vietnamiti, ma non quello “normale”, ma quello della vita stessa.
Garlick: Morirà di noia. Che vuol fare tutto il giorno?
Cronauer: Non lo so. Magari vado in giro a cercare un vietnamita che si chiami Scott. Oppure me ne sto qui, ad ascoltare Pat Boone e i suoi classici, per trovarci un significato nascosto. Perché secondo me Pat Boone è veramente un genio incompreso.
Garlick: Un genio? Ma che mi sta dicendo?
Cronauer: Ti sto dicendo che ho chiuso Ed, ho chiuso con quelli che mi dicono cosa devo dire: "Questa notiza è ufficiosa, quel commento è troppo sarcastico". Non posso neanche prendere in giro Nixon che è nato esclusivamente per essere preso in giro! E allora... che si fottano!
Questo film fa riflettere parecchio, ma fa anche ridere grazie alle battute divertentissime di Cronauer quando va in onda e non ed anche grazie a vari personaggi. Commuove e fa sorridere contemporaneamente, come moltissimi film in cui è presente Robin Williams. Riesce, con poco, a sensibilizzare su un argomento estremamente delicato, senza annoiare affatto, ma anzi lasciandoti con un grande sorriso alla fine, ma con gli occhi lucidi. Grandiosa interpretazione di Williams, che mi manca ancora di più dopo aver visto questo ennesimo suo ottimo lavoro. Inoltre, piccola aggiunta magari stupida: ho apprezzato il fatto che si sia mantenuto in lingua originale il "Goodmorning". ★★★★★

Commenti

  1. Sono d'accordissimo! Anche io ho amato la scena in cui il protagonista parla con i soldati, mi ha toccat molto :)

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