SPECIALE: Sul finale delle serie tv
Lo Speciale di questo mese riguarda ancora una volta le serie tv, di cui ho già parlato nello Speciale di Marzo. Tuttavia, invece di fare una carrellata di serie tv che ho seguito durante la mia vita (quello speciale non mi è affatto piaciuto, lo dico sinceramente), ho deciso di dedicarmi alla descrizione in quattro punti di come deve essere il finale di una serie tv, secondo me. Specifico che sto parlando di finali “volontari” in cui quindi la serie non sia stata cancellata per l’anno successivo e quindi bisogna far finire tutto subito e dare una chiusura immediata.
1. Coerenza.
- I personaggi.
Una delle ragioni per cui amo le serie tv a volte più dei film è il fatto che i personaggi siano con me per tanto tempo. Io vivo con loro la loro realtà, la loro personalità ed assisto alla loro “evoluzione”, che non è sempre positiva. Un personaggio può anche diventare cattivo, non è detto che si evolva (non faccio battute sui Pokémon, non le faccio, promesso) in positivo, né è detto che cambi per forza. Ma un finale giusto non dà una fine alla trama e basta, perché della trama fanno parte i personaggi con la loro psicologia, le loro paure e le loro caratteristiche, quindi un finale rispetta anche i personaggi ed il loro percorso nella serie. How I Met Your Mother, sto parlando con te. Ad esempio, se per un tot di stagioni ci fanno vedere un personaggio che passa da cattivissimo a persona buona con grande fatica, magari dopo immense sofferenze, nel finale non possono distruggere tutto facendolo tornare come prima velocemente e senza alcuna ragione, solamente perché da cattivo magari è più “figo”. Oppure se per un tot di stagioni un personaggio da buono scivola lentamente nell’oblio, non si può salvare in una scena magari anche bella ma completamente diversa da tutto ciò che ci hanno fatto vedere finora. Non si può annullare lo sviluppo dei personaggi solamente per costruire un finale inaspettato, perché non sempre la sorpresa è ciò che conta. A volte il finale è aspettato proprio perché è l’unica cosa giusta di fronte ad una situazione. È un po’ come con il film Z La formica, quando il generale dice: “E’ per il bene della colonia” e Z risponde:”Che cosa stai dicendo? Siamo noi la colonia!”.
- La storia e i colpi di scena.
Mi è capitato tante, troppe volte di vedere telefilm che finiscono in un modo assurdo, non in senso positivo, ma assurdo perché non ha un senso. Sempre per sorprendere forse o per qualche altra ragione, si decide di violare qualche principio della storia o della trama all’interno del finale e questo non va bene. Se per 10 stagioni mi ripetono che non è assolutamente possibile che si apra una porta, non possono farla aprire nel finale facendo trovare per caso sotto uno zerbino la chiave magari ad un personaggio secondario. L’esempio non regge assolutamente, ma il punto è questo: se fai un colpo di scena finale non violare la storia o le leggi della realtà della serie, a meno che tu non abbia una buonissima scusa, allora mi sorprendi ma in senso positivo. Insomma non devono esserci incongruenze ed i colpi di scena devono avere un senso.
- Il genere del telefilm.
Se scrivo uno speciale sulle serie tv, non posso mettermi a parlare di Z La Formica. Okay, io posso e in effetti l’ho fatto, ma è per questo che io ho un blog e non scrivo telefilm. Scherzi a parte, un altro problema degli autori è che spesso vogliono rivoluzionare i propri telefilm, ma ci pensano nel finale. E qui mi parte il Genio di Aladdin in forma di ape che si mette a gridare MAY DAY MAY DAY AAAAAH, VUOI CHE LA PUNGA? [mi riferisco a questa scena in particolare]. Seriamente. Se la tua è una sit-com di genere demenziale dove ciò che conta è solo fare ridere ed è così da millemilaeduecentocinquanta decadi di stagioni, allora non puoi nel finale farla diventare qualcosa con un senso profondo del tipo Lost. E non sto disprezzando un genere in particolare, dico solo che vi sono delle differenze. Ci sono sit-com che fanno ridere ma mantengono una profondità (How I met your mother), ci sono sit-com solo demenziali (The war at home), ci sono telefilm ultra-impegnati in cui devi spremerti le meningi ad ogni episodio (Doctor Who), ci sono telefilm più equilibrati che si fondano sulle relazioni fra i personaggi e sulla psicologia di uno solo veramente profondo (The Vampire Diaries), ci sono telefilm più leggeri che servono solo a farti “intrippare” con le storie stile soap (Gossip Girl), ecc. ecc. Quindi non puoi inserire alla fine di una serie tv demenziale un polpettone filosofico, se la serie cambia deve farlo nel giusto modo, non nel finale all’ultimo minuto. Non puoi alla fine di Gossip Girl dire che il realtà Gossip Girl era Dio che giudicava le mosse degli uomini sulla terra e che si trovano tutti nel limbo e chiudere tutto con una schermata bianca. Questo rientra sempre nella coerenza, ma un finale può essere incoerente rispettando il genere del telefilm, mentre non può essere coerente se non rispetta il genere del telefilm.
2. Equilibrio nell'accontentare i fan.
Il mio pensiero sull'influenza che hanno i fans sugli autori è il seguente: sarebbe bello se non esistesse, ma non siamo a Narnia, Neverland, o robe simili. Il pubblico è quello che giudica, i fans fanno fare soldi al telefilm, quindi hanno un loro ruolo, una loro importanza e spesso bisogna accontentarli. Ma diciamo che secondo me, visto che questa cosa non può sparire e che gli autori saranno sempre influenzati da chi segue la serie tv, bisogna quanto meno equilibrarla. Mi spiego: se un personaggio è morto nella stagione tot, non puoi farlo tornare nel finale solamente perché l’attore piace ai fans o per creare un colpo di scena di quelli belli perché sarebbe una bella sorpresa da fare, ma devi creare una sorta di equilibrio. Ad esempio facendo tornare quel personaggio devi creare attorno anche una storyline di quelle con gli attributi per cui il ritorno di quel personaggio non è una cosa stupida, ma è una cosa logica, che emoziona chiunque. Se un fan è obiettivo, e credetemi grazie al cielo ne esistono, non sarà contento da quel ritorno, ma sarà spaesato se non vede che c'è un senso. Insomma va bene ch gli autori facciano qualcosa per il pubblico, ma con la giusta logica. Capito, The Vampire Diaries?
3. No sovracompensazione.
Alcuni non sanno di cosa sto parlando e Word mi segna pure la parola come errore #vaiastudiareWord. Il principio della sovracompensazione è un principio scientifico che indica l’eccessivo sviluppo di una qualità opposta ad un difetto nello sforzo continuo di trasformare una minorazione in una maggiorazione.
Mi spiego, mi spiego. Al di là del paragone scientifico, spesso nel finale delle serie tv si tende a voler amplificare duecento volte le sensazioni, ripetendo spesso le scene o anche le frasi, cercando di creare nostalgia ed emozione quando invece si annoia il telespettatore. Forse perché il telefilm è durato troppo poco, forse perché non si ha più niente da dire, si riempie il finale con scene inutili, secondo me almeno. Non si dovrebbe cercare di compensare il fatto che magari non si è dato spazio a determinate dinamiche od a determinati personaggi riempiendo ed appesantendo l’ultimo episodio con scene troppo intense ed in senso negativo. Se qualcuno ha amato lo show ne sentirà comunque la mancanza ed è giustissimo che i personaggi abbiano il loro finale, anzi, è proprio nel rispetto di ogni percorso che i personaggi hanno avuto, ma se si esagera si finisce con il distruggere la realtà. Si capisce che è una finzione e spesso ciò che non viene apertamente mostrato o che non viene detto emoziona di più di certe scene. Il trucco è sempre l'equilibrio, ancora una volta.
4. Keep calm and… niente velocità, please.
Non pretendo che per tutti le serie tv siano una cosa bellissima, magari c’è gente che guarda un telefilm con indifferenza, non è mai coinvolta in quella realtà e quindi non importa con quanta velocità finisca tutto(DITEMI CHE PROBLEMI AVETE PER FAVORE GRAZIE #sischerza #forseno #LOL). Tuttavia se una persona appunto vive una realtà e dei personaggi, magari per anni se segue la programmazione in tv anche se non so chi lo fa visto che ora esiste lo streaming ehm no ma che dico siamo tutti legali qui, non si può far finire tutto velocemente. A volte succede che l’ultima stagione di una serie sia lentissima, con interi episodi in cui i personaggi si guardano negli occhi, e poi l’ultimo episodio è veloce, confusionario, troppo. Ma se non ti hanno cancellato la serie ed hai tutto il tempo del mondo per non farmi confondere e anzi per farmi godere il tuo lavoro, perché non sfruttarlo? Ci sono così tanti autori che vedono il loro lavoro distrutto, tagliato dal fatto che venga cancellata la serie e tu che hai un’intera stagione distruggi tutto? How I Met Your Mother, sto parlando di nuovo con te.
Mi sono dilungata parecchio, ma mi andava veramente di parlare di questo argomento. E devo dire che spesso ho sentito parlare attori e autori stessi di questi aspetti, quindi forse le mie opinioni non sono completamente campate in aria. Ma alla fine, sono appunto opinioni, prendetele per quello che sono e rispettatele.
Written by Silvia Argento ©
1. Coerenza.
- I personaggi.
Una delle ragioni per cui amo le serie tv a volte più dei film è il fatto che i personaggi siano con me per tanto tempo. Io vivo con loro la loro realtà, la loro personalità ed assisto alla loro “evoluzione”, che non è sempre positiva. Un personaggio può anche diventare cattivo, non è detto che si evolva (non faccio battute sui Pokémon, non le faccio, promesso) in positivo, né è detto che cambi per forza. Ma un finale giusto non dà una fine alla trama e basta, perché della trama fanno parte i personaggi con la loro psicologia, le loro paure e le loro caratteristiche, quindi un finale rispetta anche i personaggi ed il loro percorso nella serie. How I Met Your Mother, sto parlando con te. Ad esempio, se per un tot di stagioni ci fanno vedere un personaggio che passa da cattivissimo a persona buona con grande fatica, magari dopo immense sofferenze, nel finale non possono distruggere tutto facendolo tornare come prima velocemente e senza alcuna ragione, solamente perché da cattivo magari è più “figo”. Oppure se per un tot di stagioni un personaggio da buono scivola lentamente nell’oblio, non si può salvare in una scena magari anche bella ma completamente diversa da tutto ciò che ci hanno fatto vedere finora. Non si può annullare lo sviluppo dei personaggi solamente per costruire un finale inaspettato, perché non sempre la sorpresa è ciò che conta. A volte il finale è aspettato proprio perché è l’unica cosa giusta di fronte ad una situazione. È un po’ come con il film Z La formica, quando il generale dice: “E’ per il bene della colonia” e Z risponde:”Che cosa stai dicendo? Siamo noi la colonia!”.
- La storia e i colpi di scena.
Mi è capitato tante, troppe volte di vedere telefilm che finiscono in un modo assurdo, non in senso positivo, ma assurdo perché non ha un senso. Sempre per sorprendere forse o per qualche altra ragione, si decide di violare qualche principio della storia o della trama all’interno del finale e questo non va bene. Se per 10 stagioni mi ripetono che non è assolutamente possibile che si apra una porta, non possono farla aprire nel finale facendo trovare per caso sotto uno zerbino la chiave magari ad un personaggio secondario. L’esempio non regge assolutamente, ma il punto è questo: se fai un colpo di scena finale non violare la storia o le leggi della realtà della serie, a meno che tu non abbia una buonissima scusa, allora mi sorprendi ma in senso positivo. Insomma non devono esserci incongruenze ed i colpi di scena devono avere un senso.
- Il genere del telefilm.
Se scrivo uno speciale sulle serie tv, non posso mettermi a parlare di Z La Formica. Okay, io posso e in effetti l’ho fatto, ma è per questo che io ho un blog e non scrivo telefilm. Scherzi a parte, un altro problema degli autori è che spesso vogliono rivoluzionare i propri telefilm, ma ci pensano nel finale. E qui mi parte il Genio di Aladdin in forma di ape che si mette a gridare MAY DAY MAY DAY AAAAAH, VUOI CHE LA PUNGA? [mi riferisco a questa scena in particolare]. Seriamente. Se la tua è una sit-com di genere demenziale dove ciò che conta è solo fare ridere ed è così da millemilaeduecentocinquanta decadi di stagioni, allora non puoi nel finale farla diventare qualcosa con un senso profondo del tipo Lost. E non sto disprezzando un genere in particolare, dico solo che vi sono delle differenze. Ci sono sit-com che fanno ridere ma mantengono una profondità (How I met your mother), ci sono sit-com solo demenziali (The war at home), ci sono telefilm ultra-impegnati in cui devi spremerti le meningi ad ogni episodio (Doctor Who), ci sono telefilm più equilibrati che si fondano sulle relazioni fra i personaggi e sulla psicologia di uno solo veramente profondo (The Vampire Diaries), ci sono telefilm più leggeri che servono solo a farti “intrippare” con le storie stile soap (Gossip Girl), ecc. ecc. Quindi non puoi inserire alla fine di una serie tv demenziale un polpettone filosofico, se la serie cambia deve farlo nel giusto modo, non nel finale all’ultimo minuto. Non puoi alla fine di Gossip Girl dire che il realtà Gossip Girl era Dio che giudicava le mosse degli uomini sulla terra e che si trovano tutti nel limbo e chiudere tutto con una schermata bianca. Questo rientra sempre nella coerenza, ma un finale può essere incoerente rispettando il genere del telefilm, mentre non può essere coerente se non rispetta il genere del telefilm.
2. Equilibrio nell'accontentare i fan.
Il mio pensiero sull'influenza che hanno i fans sugli autori è il seguente: sarebbe bello se non esistesse, ma non siamo a Narnia, Neverland, o robe simili. Il pubblico è quello che giudica, i fans fanno fare soldi al telefilm, quindi hanno un loro ruolo, una loro importanza e spesso bisogna accontentarli. Ma diciamo che secondo me, visto che questa cosa non può sparire e che gli autori saranno sempre influenzati da chi segue la serie tv, bisogna quanto meno equilibrarla. Mi spiego: se un personaggio è morto nella stagione tot, non puoi farlo tornare nel finale solamente perché l’attore piace ai fans o per creare un colpo di scena di quelli belli perché sarebbe una bella sorpresa da fare, ma devi creare una sorta di equilibrio. Ad esempio facendo tornare quel personaggio devi creare attorno anche una storyline di quelle con gli attributi per cui il ritorno di quel personaggio non è una cosa stupida, ma è una cosa logica, che emoziona chiunque. Se un fan è obiettivo, e credetemi grazie al cielo ne esistono, non sarà contento da quel ritorno, ma sarà spaesato se non vede che c'è un senso. Insomma va bene ch gli autori facciano qualcosa per il pubblico, ma con la giusta logica. Capito, The Vampire Diaries?
3. No sovracompensazione.
Alcuni non sanno di cosa sto parlando e Word mi segna pure la parola come errore #vaiastudiareWord. Il principio della sovracompensazione è un principio scientifico che indica l’eccessivo sviluppo di una qualità opposta ad un difetto nello sforzo continuo di trasformare una minorazione in una maggiorazione.
Mi spiego, mi spiego. Al di là del paragone scientifico, spesso nel finale delle serie tv si tende a voler amplificare duecento volte le sensazioni, ripetendo spesso le scene o anche le frasi, cercando di creare nostalgia ed emozione quando invece si annoia il telespettatore. Forse perché il telefilm è durato troppo poco, forse perché non si ha più niente da dire, si riempie il finale con scene inutili, secondo me almeno. Non si dovrebbe cercare di compensare il fatto che magari non si è dato spazio a determinate dinamiche od a determinati personaggi riempiendo ed appesantendo l’ultimo episodio con scene troppo intense ed in senso negativo. Se qualcuno ha amato lo show ne sentirà comunque la mancanza ed è giustissimo che i personaggi abbiano il loro finale, anzi, è proprio nel rispetto di ogni percorso che i personaggi hanno avuto, ma se si esagera si finisce con il distruggere la realtà. Si capisce che è una finzione e spesso ciò che non viene apertamente mostrato o che non viene detto emoziona di più di certe scene. Il trucco è sempre l'equilibrio, ancora una volta.
4. Keep calm and… niente velocità, please.
Non pretendo che per tutti le serie tv siano una cosa bellissima, magari c’è gente che guarda un telefilm con indifferenza, non è mai coinvolta in quella realtà e quindi non importa con quanta velocità finisca tutto
Mi sono dilungata parecchio, ma mi andava veramente di parlare di questo argomento. E devo dire che spesso ho sentito parlare attori e autori stessi di questi aspetti, quindi forse le mie opinioni non sono completamente campate in aria. Ma alla fine, sono appunto opinioni, prendetele per quello che sono e rispettatele.
Written by Silvia Argento ©
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