Le letture del 2018

Da quando frequento l'università, è difficile stilare una lista delle mie letture, in quanto spesso mi ritrovo a dover leggere romanzi, saggi o classici proprio per sostenere gli esami. Ma per me queste letture "forzate" non rientrano fra quelle "normali" che scelgo io, che decido di divorare, perché sono obbligate. Nello stilare questa lista, quindi, ho deciso di annoverare solo quei saggi, romanzi e racconti di cui ho deciso autonomamente di intraprendere la lettura. Li ho messi in ordine cronologico (in base quindi a quando li ho letti), non di preferenza.

1. La decadenza della menzogna, Oscar Wilde
Ero indecisa se inserire questo saggio, in quanto l'ho letto per la tesi, ma era nella mia wish list da un bel po', quindi diciamo si trova a metà fra le due zone. L'ho trovato molto interessante, seppur non mi abbia lasciato chissà cosa rispetto ad altre opere di questo autore e non.
2. Sulla felicità, Seneca
Questa è una ri-lettura. Ho cominciato a leggere questo saggio quando ero al liceo, senza finirlo, l'ho ripreso quest'anno per approfondire Seneca. Credo sia stata una delle letture più belle del 2018 perché come sempre questo autore sa insegnarmi tanto.
3. Il potere di Arishat, Licia Troisi
La lettura migliore del 2018,se parliamo di intrattenimento. È la conclusione di una saga che mi ha accompagnata dal 2014 e mi ha fatto innamorare. Il finale mi ha fatto scoppiare a piangere, cosa per me rara per i libri. Davvero un'emozione stupenda. Non fatevi ingannare dalle librerie che ve lo catalogano come libro per ragazzi, è un fantasy è vero, ma è ricco di mitologia egizia e spunti filosofici interessanti, se lo si legge con la dovuta attenzione.
4.Follia profonda, Wulf Dorn
Ne ho scritto una recensione qui sul blog. È un bel libro, ma niente di più. Ho preferito di molto La psichiatra, nonostante nemmeno quello rappresenti uno dei libri migliori che abbia letto.
5. Lolita, Vladimir Nabokov
Non lo avevo mai letto perché non sopportavo che ne parlasse chiunque dovunque, non per non seguire "la moda" e fare l'alternativa, ma semplicemente non mi attraeva. L'ho trovato a tratti troppo lento, ma nel complesso davvero accattivante, certi passi mi sono rimasti così impressi che saprei recitarli a memoria ed ho amato la caratterizzazione dei personaggi.
6. Diario del seduttore, Soren Kierkegaard
Ammetto di non averlo finito, ma lo inserisco nella lista perché ne ho letto buona parte. Non amo i libri su struttura epistolare, alcune lettere di questo ti prendono così tanto che non puoi staccare, ma non tutte.
7. L'animale morente, Philip Roth
Dopo la morte di questo autore era, ovviamente, ovunque in libreria ed ho deciso di acquistare questo romanzo sulla base della ultra-famosa frase sull'amore, che viene descritto come qualcosa che anziché completarti ti apre in due. Mi ha preso tantissimo, è breve ma intensissimo, una lettura stupenda e coinvolgente. Sicuramente leggero anche gli altri libri della trilogia di cui fa parte questo.
8. Il critico come artista, Oscar Wilde
Rispetto al primo che ho letto un saggio di gran lunga superiore. Il dialogo su modello platonico è originale ed accattivante, ti trasporta davvero in Inghilterra. Ed il contenuto illuminante su alcuni aspetti dell'arte e della vita.
9. L'eredità di Eszther, Sandor Marai
Ho scoperto Marai al liceo con "Le braci". Se si dovesse fare un paragone il primo vincerebbe di certo, parlando solo di questo posso dire che è stato emotivamente toccante e piacevole. Un ottimo breve racconto.
10. L'arte di trattare le donne, Arthur Schopenhauer
L'unico libro che ho letto integralmente in Estate è un insieme di passi, alcuni estremamente divertenti, alcuni poco condivisibili, altri brillanti. Una piacevole scoperta.
11. L'ABC della relatività, Bertrand Russell
Lo iniziai nel lontano 2015 arrivando nemmeno a metà, l'ho ripreso quest'anno e mi è piaciuto molto. È un saggio a portata di tutti, come tutti quelli di Russell, sono ovviamente necessarie delle basi solide di filosofia, e un poco anche di fisica. Ma da appassionata non ho avuto problemi.
12. La campana di vetro, Sylvia Plath
Non posso rivelare le ragioni che mi hanno spinto a leggere questo romanzo autobiografico di Plath in quanto troppo personali. Da un punto di vista del significato che ha alla luce proprio della sua natura biografica è certamente apprezzabile, ma come narrazione è lento e inconcludente. Confesso di averne saltato moltissime pagine.
13. Il barone rampante, Italo Calvino
Ci ho provato, ma non mi ha preso. Ho saltato anche qui molti passi, forse lo riprenderò in futuro. Credo sia un buon romanzo, ma adeguato a qualcun altro, con gusti diversi dai miei. La trama proprio non mi si addice, infatti non l'ho scelto io, ma fu un regalo.
14. Fame, Roxane Gay
I libri sono anche storie e questa è la storia vera di una donna obesa che è stata stuprata da ragazzina. Ho scoperto questa figura di una scrittrice forte e brillante, che mi ha dato forza e grande speranza. Credo sia la lettura migliore del 2018 in quanto a spunti di riflessione. Infatti, da quando l'ho finito non riesco a leggere altro perché niente mi ha preso come questo libro. È scritto benissimo, con un linguaggio scorrevole, non rende pesante gli argomenti seppur siano serissimi e molto importanti da un punto di vista sociale e politico, a tratti diverte addirittura. Lo consiglio a tutti.

Chissà cosa mi regalerà questo 2019 come letture, ancora la prima dell'anno la devo cominciare... Vedremo!

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