Il giovane Holden by Salinger

Durante tutto il mio periodo scolastico ho sempre sentito parlare di un certo libro che parlava di un viaggiatore giovane e spaesato, un libro dal titolo Il giovane Holden. Grazie ad una mia amica, ho quindi potuto leggere un romanzo che è piaciuto a moltissimi miei amici, che ne hanno vantato originalità e stile. Devo dire che fortunatamente, avendo avuto brutte esperienze in tal senso, tendo a non farmi aspettative su dei libri, anche se l'opinione degli altri certamente potrebbe coincidere con la mia, preferisco toccare con meno prima di gridare al capolavoro o viceversa, prima di dire quindi che quanto sto per leggere sarà un disastro a priori. A questo punto, non riesco sinceramente ad immaginare cosa sarebbe successo se avessi avuto una qualche aspettativa positiva. Questo libro, tanto vantato da molti, è per me decisamente insignificante e, anzi, quasi banale nella sua inutilità. Non vorrei sembrare crudele, quando dico "inutile" non mi riferisco al significato proprio del termine, non intendo dire che non va letto e che non andava scritto, anzi, bisogna leggere tutto ciò che si può leggere, semplicemente è "inutile" perché, almeno secondo me, non lascia niente al lettore, per una serie di motivi, ma andiamo per gradi.
Innanzitutto questo libro non ha una vera e propria trama, ma sono tanti episodi narrati in prima persona dallo stesso Holden come se avvenissero mentre scrive, ma non è tanto quello il difetto principale. Molti libri non hanno una trama, ma lasciano comunque qualcosa, il problema è che tutti questi episodi senza nesso fra di loro non prendono, non catturano, non danno nessuna sensazione perché durante la lettura non fai altro che chiederti dove vuole andare a parare, se c'è un senso, se c'è un fine, perché la sospensione dell'incredulità non avviene. Forse, però, l'autore ha fatto questo di proposito, perché anche il lettore potesse sentire lo smarrito del protagonista, che cambia sempre posto, che è solo di fronte al mondo, che è una persona normale e in quanto tale vive avventure magari noiose o sconclusionate perché non tutto nella vita di un uomo ha un senso. Come Holden è un giovane che vaga senza meta senza punti di riferimento, così è la sua storia, confusa e senza nesso. Tuttavia fare questo non era difficile con altri mezzi. O inserendo quanto meno qualche personaggio più interessante, magari sempre deludente per il protagonista, ma caratterizzato meglio, oppure scrivendo in maniera diversa. Si tenta di caratterizzare il protagonista anche con il modo di scrivere, con il linguaggio semplice e spesso irriverente, ma a spese di una buona riuscita della narrazione, ma anche lo stile è abbastanza confuso, certe volte troppo fuori dagli schemi, altre volte si perde in banalità; nel complesso forse Holden è l'unico personaggio reso bene, con le sue impressioni, con il suo punto di vista, ma in determinati momenti avere solamente la sua visione impediva di sentirsi completamente in un altro posto, come dovrebbe accadere in un libro.
Non faccio che dire "piacere d'averla conosciuta" a gente che non ho affatto piacere d'aver conosciuto. Ma se volete sopravvivere, bisogna che diciate certe cose.
Anziché far prevalere le incertezze io avrei dato un bel finale, e con bello non intendo un lieto fine, ma una morale, qualcosa, magari un discorso diverso, forse l'autore avrebbe dovuto provare a conciliare ciò che voleva far trapelare e cioè questa ricerca insensata di se stesso di un giovane, rendendo il tutto più piacevole, unendo insomma il fine ad un mezzo più efficace così che il libro potesse almeno lasciare più soddisfazione. Mi ha lasciato, invece, un senso di vuoto e di incompletezza per questo finale in sospeso, seppur in funzione di un determinato significato. Insomma, non vi consiglio questo libro. E' noioso, a tratti banale e pretenzioso. So che non bisogna giudicare un libro dalla copertina, ma in questo caso forse la copertina faceva notare la verità: quel bianco, quel vuoto, quel nulla che per me ha rappresentato questo libro deludente. ★☆☆☆☆

Il giovane Holden by Salinger, reviewed by Silvia Argento ©

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