Digging In by Creel Commission

Oggi vi presento la recensione di un album di una band praticamente sconosciuta, almeno qui in Italia. Trovare qualche traccia di questo gruppo anche sul web è stato davvero difficile, su Youtube si trovano tutte le loro canzoni ma nessuna traccia di biografia o di informazione se non sul loro sito ufficiale, che è però spoglio e confuso. E dunque, giudicherò esclusivamente la musica e non la storia di questa band, come poi credo si dovrebbe fare. Scopriamo insieme, quindi, i Creel Commission ed il loro ultimo album in studio: Digging In. Da questo, ho deciso di fare partire una sorta di nuova etichetta, chiamata Unknown, che riguarderà tutti quei post che fanno riferimento a personaggi, media e quant'altro poco conosciuti in Italia o comunque in generale.

The suicide: ★★★★☆ Da un punto di vista musicale trovo questo brano abbastanza banale, presenta tutte le caratteristiche del "genere". Ora, quale sia il genere vero e proprio in realtà non è facile stabilirlo, ma credo rispecchi i canoni della tipica canzone triste, ecco. Sicuramente più complicato è il testo, l'ho letto e riletto per cercare di analizzarlo bene e di farmi un'idea: in sintesi io credo si riferisca ad una persona che voleva suicidarsi ma ha deciso di non farlo ed esprime tutta la sua frustrazione e smarrimento di fronte ad una vita che ha deciso di vivere nonostante le sofferenze che sente dentro.
Can't stop the suicide now of all that I am inside,
tell me now that I've chosen life,
can I really live a lie?
Can't make it all make sense,
tell me what would you recommend,
tell me now that I've seen inside
will the feeling never die?
Nature's game: ★☆☆☆☆ La musica è rilassante, ma trovo questo brano tutto sommato banale. Il testo è il classico "dove sei, ho bisogno di te" come ce ne sono altri mille e non presenta una melodia così originale da compensare. Sicuramente va bene come sottofondo in qualche cosa, ma in generale è insignificante; anche la voce del cantante qui mi piace meno.
Din in (find yer blues): ★★★☆☆ Quando l'ho ascoltata la prima volta mi ha davvero annoiato, ma prestavo attenzione solamente alla musica e alla voce, poi il testo mi è arrivato davvero molto: aiuta molto se si è di natura malinconica, sicuramente ha un messaggio importante di coraggio, è una di quelle canzoni "motivazionali". Allo stesso tempo molto rilassante e cupa, ricorda leggermente i Radiohead (ma è un paragone azzardatissimo).
Tired of a mask that you have to keep wearing.
They all take offence as it drops again.
People are talking, you?
Are falling away from them.
Feeling like walking away from it all again.
Cigarette: ★★★★☆ Brano che mi ha fatto scoprire l'album, era la colonna sonora di un AMV su Youtube. Mi piace molto intanto per la musica, che ti trasporta quasi in un altro mondo e anticipa il significato stesso della canzone: una descrizione di una situazione di malinconia e rimpianto. Crea un'atmosfera davvero unica, sono quelle canzoni emotive che lasciano un forte segno se vengono ascoltate con la giusta attenzione.
Shadows: ★★★☆☆ Il cantante qui finalmente sfoggia una voce più alta, tanto che avevo il dubbio non fosse lui a cantare (e potrebbe anche essere in realtà). La melodia è piuttosto banale, ma le parole compensano, sicuramente questo album è pieno di brani intensi ed introspettivi e questo ne è la prova.
Remedy: ★★☆☆☆ [2.5/5] In sostanza è l'unica canzone leggermente movimentata di tutto l'album e anche qua il cantante ha una voce differente. Tuttavia non mi entusiasma molto, la trovo già sentita da ogni punto di vista. Aggiungo che hanno abusato un po' troppo in questa come in ogni canzone della parola "feelings", è praticamente ovunque. Nota positiva per l'assolo che fa guadagnare alla canzone un punto e mezzo in più.
Digging In: L'album contiene pochissimi brani ma che da soli bastano a costruire una forte intensità a livello emotivo, indagano l'anima di chi li ha scritti sicuramente, esprimono sensazioni umane e le analizzano abbastanza bene. Penalizzato dalla poca originalità nelle capacità espressive delle parole, nelle melodie e nella banalità della voce del cantante. Lo consiglio comunque per un po' di relax. ★★☆☆☆

Digging In by Creel Commission, reviewed by Silvia Argento ©

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