Je suis Charlie: non vedo incoerenza

E' da quando ci si lamenta per la vignetta di Charlie che mi chiedo: ma qualcuno ha capito il senso di Je suis Charlie o hanno solo deciso che devono accusare la loro stessa nazione di qualcosa a priori perché odiare l'Italia va di moda?
Il punto di Je Suis Charlie era difendere una libertà d'espressione che era stata distrutta da un attentato, non da una critica.
Nessuno di noi che trova quella vignetta di cattivo gusto vuole morto chi l'ha scritta, ma come lui l'ha pubblicata, abbiamo il dannatissimo diritto di dire che non l'abbiamo gradita.


Un conto è commemorare la morte di una persona che faceva satira e pertanto mettersi nei suoi panni dopo un attentato, un altro è prendere per oro colato qualsiasi vignetta faccia senza un minimo di senso del gusto e senso critico. Trovo più ipocrita ed incoerente difendere sempre e comunque qualcuno, solo perché ci sono stati eventi tragici che l'hanno coinvolto.

Non è mica perché ci si è dispiaciuti per delle morti che non si può criticare quando sempre delle morti, mica delle religioni, vengono prese in giro. Non ci vedo incoerenza in questo, ovviamente dipende da persona a persona. Non è tutto bianco o nero.
Se io mi lamento perché una vignetta di Charlie non mi piace, è libertà di espressione, ma se io do fuoco a chi l'ha scritta perché non mi piace, allora è terrorismo, e non va bene.

Il punto di Je suis Charlie era difendere entrambe queste libertà, quella di pubblicare qualcosa e quella di dire a riguardo che non mi piace. Pertanto sono liberissima di dire che quella vignetta sul Terremoto è stupida secondo me, come ho trovato stupide tante altre vignette di Charlie, ma non per questo era giusto fare l'attentato, non per questo non posso dire "Je suis Charlie" quando mi metto nei panni di qualsiasi persona che a prescindere dai miei gusti personali doveva essere libera di esprimersi. Senza contare che prendersela con delle vittime, è ben diverso che prendere in giro una credenza religiosa, a cui io personalmente non do nessun valore se paragonata ad una vita stroncata da un terremoto. Il nazionalismo non c'entra e neppure il moralismo. Vedo più incoerenza nel criticare qualcosa che non si è capita. Perché non si è capito il punto di Je suis Charlie e lo si critica, quindi questa critica non è data dal senso critico, ma dal non aver capito il senso di un'azione.
Ovviamente gli incoerenti ci sono, certo, ma per fortuna le persone sono diverse e non tutti quelli che hanno scritto Je suis Charlie e ora non condividono determinate cose sono capre ignoranti. Il punto di vista che difendo io, è quello di persone che hanno usato questo motto come difesa della libertà di espressione, non come "cosa che andava di moda", questo è il mio punto di vista. Se mi date fuoco perché lo esprimo dopo che avete detto Je suis Charlie, allora siete incoerenti. Se invece esprimete solo critiche a riguardo dopo che avete detto Je suis Charlie, avete solo un senso critico.

E aggiungo che, onestamente, a me non fa ridere proprio l'idea. Ci sono tanti modi più divertenti per prendere in giro un terremoto. Sarà che di Black Humour sono abbastanza esperta.

E ora torno a studiare, perché Je suis universitaria.

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